Posta elettronica aziendale on-premise o nel cloud pubblico?
In realtà fra i due estremi vi sono almeno tre possibilità implementative
Gestire la posta elettronica aziendale è un’operazione complessa, che richiede abilità, conoscenze sistemistiche e tempo in quantità tanto elevate quanto grande possa essere l’infrastruttura email da amministrare.
È facile comprendere, quindi, che tanto più è abbondante il numero di account e le missive elettroniche scambiate in un’azienda, quanto più è complicata la gestione del corretto funzionamento della posta elettronica da parte dei reparti IT, quasi mai dedicati solamente alle comunicazioni aziendali.
Detto questo, si comprende che a livello enterprise tutto le difficoltà di managment della posta elettronica sono maggiormente amplificate.
D’altra parte, la necessità di avere spazi di memorizzazione e archiviazione dati sempre più grandi e gli obblighi di sicurezza, qualità e regulatory a cui molte aziende sono sottoposte ha in passato portato le imprese a dotarsi di server dedicati alla gestione della posta elettronica, implementati all’interno delle proprie infrastrutture o in colocation presso provider prescelti.
Questa soluzione è una delle possibilità tecnologiche tutt’ora presenti per la gestione della posta elettronica aziendale a cui si fa riferimento con la locuzione di infrastruttura on-premise. Si continuano a implementare soluzioni di Exchange o SharePoint, giusto per citare due prodotti del settore,e si ha così il controllo diretto sull’hardware, sul software e sulla sicurezza delle informazioni contenute nelle email.
La scelta on-premise è quella praticata da molte aziende, che però sempre più spesso si ritrovano a dover fare i conti con i costi economici della soluzione (in cui rientrano anche i costi di licenza dei prodotti software), con la mancata flessibilità dell’implementazione, con la crescita delle esigenze degli utenti (condivisioni di materiale e file sempre più corposi) e, a volte, con la vetustà dei propri server, una caratteristica che introduce ulteriori oneri gestionali ed economici.
Posta elettronica aziendale su cloud pubblico
Dall’altra parte della barricata, si trova invece una soluzione soluzione tecnologica per la gestione delle posta elettronica aziendale nota come cloud pubblico.
Il cloud pubblico offre possibilità tecnologiche di gestione delle email davvero flessibili e semplici da utilizzare e implementare, ma alla riduzione della complessità (che fa gola soprattutto ai decision maker aziendali) non corrisponde un controllo esercitabile dai reparti IT aziendali sull’infrastruttura sottostante, sull’hardware, sul software e sulla sicurezza dei dati in generale. Molto spesso questa soluzione contrasta le compliance a cui le aziende devono rifarsi, per cui diventa inapplicabile.
In mezzo fra questi due estremi, vi stanno ben tre possibilità tecnologiche:
- il cloud privato fisico
- il cloud privato virtuale
- il cloud ibrido.
Il cloud privato fisico propone i vantaggi del cloud pubblico in termini di risorse condivise, utilizzo hardware ed elasticità della soluzione, rimanendo però scevro degli aspetti negativi della nuvola pubblica. La soluzione in un ambiente single-tenant è quindi simile a quella on-premise, ma l’azienda piuttosto che farsi carico delle gestione dell’infrastruttura la pone in outsourcing, in un data center esterno, che offre all’impresa rack fisicamente dedicati e collegati alla rete privata aziendale tramite, ad esempio, VPN Point-to-Point.
In questo modo, l’azienda mantiene il controllo diretto sui dati e su tutta l’infrastruttura, rimanendo libera di implementare le proprie regole di conformità e privacy, separando carichi di lavoro e infrastruttura.
Il cloud privato virtuale, invece, offre un gradino di flessibilità superiore rispetto alla soluzione poco sopra descritta, in quanto l’infrastruttura riservata alla gestione della posta elettronica aziendale è virtualmente riservata in un ambiente di cloud multi-tenant. Il maggiore livello di astrazione di questa possibilità tecnologica consente il deployment di risorse computazionali e storage molto velocemente sulla base delle necessità operative, pur mantenendo la sicurezza di un ambiente virtualizzato che giace su un’infrastruttura progettata per supportare i guasti.
Per la posta elettronica aziendale c’è anche il cloud ibrido
Infine, c’è il cloud ibrido. Il cloud ibrido combina la nuvola privata con quella pubblica, offrendo un metodo per implementare in modo incrementale gli ambienti di cloud pubblici all’interno delle enterprise. L’accoppiata privato/pubblico, infatti, permette di rispondere a molti scenari di utilizzo estremi con facilità e semplicità. Ad esempio, un’azienda ha un sistema on-premise con relative licenze e si trova ad acquisire un’altra realtà aziendale con un suo sistema on-premise non compatibile. L’unificazione dei servizi, per quanto non compatibili, è possibile attraverso una soluzione di cloud ibrido, senza sradicare completamente il sistema di posta elettronica dell’azienda che viene acquisita. In pratica, si può pensare di dotare la nuova azienda con una soluzione di cloud pubblico compatibile con il sistema on-premise già presente nell’impresa acquirente, federandola con il sistema on-premise di gestione della posta elettronica presente nell’azienda acquisita.
Le ultime opzioni presentate dimostrano come sia possibile integrare i propri mail server aziendali con un’infrastruttura cloud, per ottenere così i vantaggi di flessibilità offerti dalla nuvola senza dover rinunciare all’aspetto sicurezza, agli obblighi e al controllo sui dati e sul servizio stesso. Allo stesso modo, molti provider di cloud email permettono di gestire la posta elettronica aziendale con le applicazioni tradizionali da sempre installate sui computer dei dipendenti e spesso risultano anche compatibili con le applicazioni personalizzate o realizzate internamente. Questa compatibilità è infatti garantita dalla fornitura di API ampiamente documentate e quindi facilmente integrabili nei propri sistemi.
Con queste soluzioni si riesce dunque ad acquisire quella flessibilità che ormai è richiesta a un mezzo di comunicazione di vitale importanza come l’email, riuscendo comunque a contenere i costi e a pagare effettivamente per il solo utilizzo del servizio. L’altra faccia del risparmio risiede nell’opportunità di liberare risorse dai dipartimenti IT, che potranno così dedicarsi a goal più importanti e affini alla mission dell’azienda.

FONTE: Hostingtalk
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