Spunta un brevetto per un dispositivo che legge i sentimenti di chi entra nel nostro campo visivo. E intanto a San Francisco la conferenza annuale degli sviluppatori pone l’accento sulla compatibilità con le app Android e iOS
Il brevetto Microsoft per gli occhiali che leggono le emozioni
Oltre ai software e agli smartphone, al compimento del 40esimo anno di età Microsoft vuole stupire. Così in casa Redmond spunta un brevetto per gli occhiali che leggono le emozioni. Mentre a San Francisco, dove è in corso la conferenza annuale degli sviluppatori, l’azienda ha iniziato a mostrare le applicazioni di HoloLens. È un visore simile a quello per i videogiochi che in futuro ci permetterà di aprire una finestra di Windows o fare una chiamata via Skype, fissando un ologramma proiettato sul muro. Da San Francisco arrivano anche novità sul mondo app, su Internet Explorer che sarà sostituito da Microsoft Edge e su Windows 10, di cui ancora però non si conosce una data ufficiale di uscita.
Gli occhiali che leggono le emozioni potrebbero restare sulla carta al pari di tante invenzioni che vengono depositate dalle aziende tecnologiche. Ma intanto l’ufficio brevetti Usa ha dato l’ok: il dispositivo sarebbe in grado di leggere le emozioni di chi entra nel nostro campo visivo. Considerazioni sulla privacy e usi sentimentali a parte, per il dispositivo già si ipotizzano diversi impieghi professionali come ad esempio gli interrogatori, i negoziati o i colloqui di lavoro. Al pari di quello che fanno software usati da alcune aziende a scopo di marketing, che decifrano emozioni dei volti e conseguente gradimento di un prodotto.
Microsoft, del resto, è già andata oltre il suo core-business lanciando qualche mese fa HoloLens e una piattaforma collegata di holographic computing, una tecnologia di realtà aumentata che consente di interagire con ologrammi nella vita di tutti i giorni e per fare cose pratiche: una videoconferenza, usare le pareti di casa come una tv, sfogliare le pagine di un programma sui muri invece che al computer.
A questo dispositivo è collegato tutto un universo di app a cui stanno lavorando gli sviluppatori in vista di un lancio commerciale, di cui però l’azienda ancora non ha dato notizia. Così come non è stata ufficializzata la data di rilascio di Windows 10, la nuova versione del sistema operativo nato trent’anni fa che, stando alle indiscrezioni, arriverà in estate. «Rappresenta una nuova era nel personal computer che porta all’olografia. Un’era in cui quello che conta è la portabilità dell’esperienza è non quella del dispositivo»: ha spiegato in proposito il Ceo di Microsoft, Satya Nadella. Mentre il vicepresidente della compagnia Terry Myerson ha azzardato una previsione: «Entro due o tre anni dal lancio, Windows 10 sarà su un miliardo di dispositivi nel mondo».
Come fare a conquistare sempre più utenti e spazio nel mercato dei dispositivi? Aumentando il numero delle app. Anche su questo sta lavorando Redmond, aprendo le porte a Apple e Google: ha infatti reso più facile per gli sviluppatori adattare le applicazioni già `scritte´ per dispositivi con iOS e Android. Basterà cambiare solo poche righe di codice alle applicazioni già sviluppate per queste piattaforme.
FONTE: La Stampa
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