Google si compra Timeful per organizzarci la vita
Il gigante acquisisce l'app per iOS che impara e interpreta le nostre abitudini e necessità del quotidiano. Ecco come funziona
di Elis Viettone
E' molto più di un calendario, un'agenda o un reminder: Timeful, l'applicazione acquisita lo scorso lunedì da Google, ha l'ambizione di diventare l'assistente virtuale di ognuno di noi e di rivoluzionare il modo in cui organizziamo il nostro tempo. Imparando e interpretando le nostre abitudini e necessità, questa app per iOS, (non si sa se e quando su Android) ha lo scopo di ricordarci scadenze e priorità e di suggerirci come ottimizzare le giornate e i momenti liberi a disposizione. Così, ad esempio, se si vuole andare in palestra tre volte a settimana, finire di leggere un libro, telefonare a un amico o iniziare una presentazione di lavoro da consegnare entro una certa data, Timeful troverà, a seconda degli altri impegni, il momento giusto per inserire queste attività e ce lo ricorderà in tempo per completarle, riconoscendo dalle nostre precedenti scelte quali sono per noi le cose procrastinabili e quelle ineludibili: un'intelligenza artificiale che impara e interpreta le nostre abitudini.
L'integrazione con gli altri prodotti di Big G, poi, potrebbe essere uno dei suoi punti di forza: Gmail, Google Calendar, Google+ o Google Drive comunicheranno e aggiorneranno automaticamente Timeful, che potrà in questo modo conciliare lavoro e svago, famiglia e hobby, ma anche darci consigli su buone abitudini da mantenere, sempre a partire delle informazioni che gli forniremo, impostando le nostre giornate sulla base degli orari in cui siamo più produttivi, o di quanto abbiamo dormito o dei luoghi in cui andremo.
A differenza di un calendario, utile per appuntare impegni specifici e ancorati nel tempo, il vantaggio qui è di poter pianificare anche attività prolungate nel tempo che si vorrebbero realizzare continuativamente insieme alle altre, come appunto studiare una nuova lingua, dedicarsi alla pittura o prendere la patente. E mentre un reminder ci permette di tenere conto dei vari compiti da espletare con una to-do-list, quello che spesso non ci consente è di poter rimandare qualche cosa a un momento successivo. Con Timeful la sfida è anche questa: la semplicità con cui si può riprogrammare un impegno che in automatico trova un ricollocamento nel futuro, a seconda della priorità che abbiamo dato a quell'attività, senza che questa si vada a sovrapporre ad altri impegni presi in precedenza.
Per ora il prezzo a cui Mountain View ha acquisito questa startup, fondata un anno fa, e altri dati più specifici, come il numero degli utenti che già la usano, non sono stati resi noti anche se è probabile che non si tratti di grandi numeri a confronto con quelli di Big G. "Per convincerci a vendere Timeful - racconta il co-fondatore e presidente, professore di scienze informatiche a Stanford, Yoav Shoham - Google ci ha mostrato una presentazione di come immaginavano l'integrazione della tecnologia della nostra app con tutte le altre app già in loro possesso: questo ci ha stupefatti e convinti e posso dire che questa grande strategia è solo all'inizio".
L'idea di un cellulare che si trasforma in una segreteria personale che ci conosce e sa come ci comportiamo è una delle applicazioni dell'intelligenza artificiale a cui a pensava Ray Kurzweil e a cui ambisce ora anche Big G: delegare capacità cognitive del proprio cervello a un cellulare intelligente. Ma non tutti sono felici di farlo: "Il nostro più grande competitor non sono altre app o calendari online - conclude Shoham - ma proprio le persone che rifiutano di usare le app e continuano a scrivere tutto su un pezzo di carta".
FONTE: Repubblica
Nessun commento :
Posta un commento